RIONE TERRA – La cattedrale seicentesca incastrata in un tempio romano, la grande chiesa madre dedicata a San Procolo dove per la prima volta dipinse una pittrice, Artemisia Gentileschi, ecco il simbolo delle stratificazioni storiche del rione Terra. Martin De Lion y Cardenas vescovo di Pozzuoli (1631) quando arrivò sulla popolosa rocca decise di non distruggere il tempio augusteo, dedicato a Giove, Giunone e Minerva che era l’apice dell’acropoli e sfoggiava tutto il suo splendore in una florida città che era Puteolis, punto cruciale del Mediterraneo. Il vescovo ne rimase colpito, non volle radere al suolo tutto, quasi come se non volesse cancellare la memoria di un culto pagano e decise di usare le colonne di marmo come pilastri di una cattedrale, ma con i secoli la memoria di questo evento sfumò e lo storico Amedeo Maiuri tre secoli dopo cercava, senza grandi risultati, le tracce del culto romano, fin quando nel 1964 l’incendio della cattedrale distrusse parti delle travi e venne fuori il tetto del tempio. Fra i molti reperti recuperati una scultura maschile frammentaria, un atleta, che si pensò fosse un Apollo, lasciò tutti ammirati. Anche perché una incisione ritrovata sull’Esquilino, di P. S. Bartoli riproduce un affresco romano dove c’è la rappresentazione della città di Pozzuoli e campeggia sul porto un templum Apollinis. aA
LA CATTEDRALE – Al tempio si accedeva da due lati della rocca, il podio più antico è in opera reticolata con rivestimento in lastre marmoree e ingloba ciò che è stato riconosciuto come il Capitolium della colonia romana del 194 a.C. I materiali marmorei trovati negli scavi recenti dimostrano che attorno al tempio (probabilmente in età augustea e non oltre quella giulio – claudia) ci fosse un complesso di edifici che ospitavano sculture marmoree. Nel 2003 con Marco Dezzi Bardeschi arrivò la rinascita. L’architetto realizzò il restauro, unico al mondo, che fece venir fuori ciò che oggi possiamo ammirare: colonne romane incastrate in pareti di tufo che si innalzano per fondersi con la costruzione della rinata cattedrale barocca. L’ingresso della cattedrale oggi tra cristalli e marmi dell’antico pronao nasconde il Capitolium della colonia romana del 194 a.C.