RIONE TERRA – Il Rione Terra è più di un borgo antico, è più di un centro storico, ha la forma di un’ acropoli, le mura di un castrum, è una città sotterranea romana e una immaginata greca. Ha tracce di medioevo. Mosaici nei palazzi (quello al di sotto dei resti dell’edificio Russo Colonna e quello di Sedili dei Nobili), ha un tempio che è diventato cattedrale e una terrazza sul mare. E’ giallo come il tufo, bianco come il basolato dell’arteria di via Duomo, grigio come il piperno dei portici. E’ stato abitato fino al 2 marzo del 1970, quando uno sciame sismico (che da sempre caratterizza la terra dei Campi Flegrei) durato mesi e una forte scossa che fece pensare ad una eruzione ne sentenziò la fine. Qualche anno prima (nel 1967) un incendio aveva distrutto la cattedrale ed erano venuti fuori i resti del tempio di Augusto. Quel quartiere era già pericolante. Il decreto del 1970 lo aveva reso inabitabile, ma ci fu chi non si arrese e occupò abusivamente le case(oltre 200 famiglie). Nel 1975 il Comune di Pozzuoli acquistò i suoli per evitare speculazioni edilizie.
LA STORIA – Tre anni dopo bandì un concorso di idee per definirne l’assetto. Il terremoto del 1980 in Irpinia che fece sentire i suoi boati e tremori anche nei Campi Flegrei, terra ribollente, terra di fuoco, cambiò ancora la destinazione. Mai più si sarebbe vissuto lì. Al posto di quegli alloggi fu costruita Monterusciello. La rocca antica ormai devastata e abbandonata cadeva a pezzi. Nel 1993 ricominciò la ricostruzione e i nuovi scavi archeologici. Si arrivò ad avere una piena coscienza che si aveva tra le mani un tesoro, unico al mondo. Nel 2014 il quartiere è stato riaperto al pubblico, almeno in parte, oggi è visitabile la città sotterranea e la parte esterna di alcuni degli edifici. E’ ancora un cantiere l’agglomerato di case che si affaccia su una terrazza a strapiombo sul mare.